Dire di no è sano: impara a mettere i paletti
Perché spesso per noi donne dire di no è così difficile?
Non è una questione di genere, è una questione culturale
Ti eri finalmente ritagliata una pausa per una passeggiata quando arriva quella chiamata. Un’amica in crisi ha bisogno di te.
Al lavoro, il capo ti assegna un compito urgente, nonostante tu sia già sommersa di impegni.
E a casa? C’è sempre qualcuno che “solo tu” puoi aiutare.
Quante volte ti sei ritrovata in queste situazioni, mettendo gli altri al primo posto e te stessa in fondo alla lista? Dire di no sembra impossibile, ma è una sfida che tutte, prima o poi, dobbiamo imparare ad affrontare.
Perché dire di no è così difficile per le donne
Da anni lavoro con le donne e partecipo a percorsi di crescita dedicati a noi. C’è un tema ricorrente che emerge sempre: la difficoltà di dire di no.Questa tendenza non riguarda solo te, né è una questione di genere. È un problema culturale.
Fin da piccole ci insegnano a essere gentili, disponibili, altruiste. Se diciamo no, ci sentiamo egoiste, temiamo di deludere, di perdere l’affetto altrui, o di rimanere sole. E così, impariamo a mettere i bisogni degli altri davanti ai nostri.
Il peso dei condizionamenti culturali
Da bambine, i “no” che diciamo vengono spesso disapprovati:
- Non vuoi dare un bacio alla zia? “Lei ci resta male.”
- Non mangi qualcosa che non ti piace? “Pensa ai bambini che muoiono di fame.”
- Non inviti l’amica antipatica? “Rischi di rimanere sola.”
Il messaggio è chiaro: vai bene solo se fai ciò che ci si aspetta da te.
Dire di no significa aprire nuove possibilità
Dire no non significa essere egoiste, ma riconoscere il valore dei propri bisogni. Ogni volta che dici no a una priorità non tua, stai creando spazio per dire sì a qualcosa che ti nutre e soddisfa di più.Il problema? Ci concentriamo solo su quello che potremmo perdere, dimenticando tutto ciò che potremmo guadagnare.
Il prezzo nascosto di non saper dire no
Non imparare a dire di no ha conseguenze profonde, sia nell’immediato che nel lungo periodo. Recentemente, durante un’intervista di Mel Robbins al dottor Gabor Maté, è emerso un dato allarmante: l’80% delle malattie autoimmuni colpisce le donne.
Il legame? Secondo la psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI), emozioni, sistema immunitario e sistema nervoso sono connessi. Reprimere i propri bisogni, ignorare i segnali del corpo e dire troppi sì agli altri può avere un costo altissimo.
Quattro motivi per cui è fondamentale dire di no:
Il dr Maté ha individuato 4 ragioni principali per cui noi donne rischiamo, molto più degli uomini, di finire vittime di questo problema. Ve li riporto qui di seguito.
• Ignoriamo i nostri bisogni fisici ed emotivi
Quando mettiamo sempre gli altri al primo posto, il nostro corpo e la nostra mente ne risentono. Esserci sempre per tutte le richieste esterne, ci costringe a ignorare i nostri bisogni emozionali e fisici, i nostri limiti, i segnali del corpo che ci invitano a fermarci o a dedicarsi ad attività nutrienti e rigeneranti.
Quante volte anche tu ti sarai sentita “tirata” verso i bisogni della famiglia, dell’amica in crisi, verso obiettivi posti da altri al lavoro che hanno implicato per te un sovraccarico. E, non avendo tempo ed energie illimitate, hai detto un no a te stessa per non dire di no a tutto il resto.
• Ci identifichiamo con ruoli e responsabilità, non con noi stesse
Diventiamo prigioniere di standard irraggiungibili, cercando di essere “perfette” in ogni ambito.
Questo fa sì che le aspettative dell’esterno giochino un ruolo fondamentale nella scelta delle priorità, fino a diventare aspettative che noi stesse abbiamo nei nostri confronti.
Inconsapevolmente facciamo nostri degli standard insostenibili riguardo ciò che è una buona madre, una buona professionista, una buona compagna di vita, una buona amica, e avanziamo come dei caterpillar tra richieste, doveri e aspettative, finendo esauste e comunque insoddisfatte.
• Reprimiamo la rabbia sana
La cultura ci insegna che la rabbia non è accettabile. Questo porta a risentimento e perdita di autostima.
Da qualche parte sono riusciti a farci credere, a passarci in modo sottile ma incrollabile, l’idea che le donne non debbano manifestare rabbia o altre emozioni negative (questo vale diversamente anche per gli uomini, ma ora qui parliamo di noi). Quando ci lasciamo andare a un’emozione, veniamo subito etichettate come isteriche, eccessive, troppo sensibili, esagerate… ti risuona?
“Mamma mia che carattere”
“Non ti si può dire proprio niente eh…”
“Ma cos’hai, le tue cose oggi?”
E così abbiamo finito per auto-domarci, sopprimendo le manifestazioni SANE della rabbia e delle altre emozioni che ci abitano, per corrispondere ancora a una volta alle aspettative esterne di cosa sia opportuno, accettabile, desiderabile o “normale”.
Sopprimere la rabbia sana è un altro NO che diciamo a noi stesse che va a creare risentimento, perdita di autostima, autosvalutazione e dialogo interno negativo. E indebolisce il nostro sistema immunitario.
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Ci sentiamo responsabili delle emozioni altrui
Modifichiamo continuamente i nostri comportamenti per evitare di deludere gli altri, dimenticandoci di noi.
Per questo motivo facciamo sempre molta attenzione a non dispiacere o deludere qualcuno e spesso modifichiamo i nostri comportamenti, le nostre scelte, la nostra vita nel tentativo di evitare reazioni o malcontenti.
Nulla di grave se per una volta rinuncio ad uscire per far piacere a una persona amata, ma se i miei desideri e bisogni vengono sempre messi a tacere per accontentare tutto il mondo prima di me, questo avrà certamente delle conseguenze.
Come si sentono gli altri è una loro responsabilità, ma questo ci sembra voglia dire essere egoiste e insensibili. E allora giù a sacrificarci.
La nostra cultura ci ha programmate a occuparci dei bisogni e delle emozioni di tutti gli altri, dimenticandoci di noi.
Essere approvate, accettate, incluse, benvolute diventa la priorità rispetto al manifestare la nostra autenticità, e questo ci porta a “deformarci” per adattarci all’immagine che il mondo ci ha imposto.
Ecco perché ogni piccolo passo che facciamo è importante, per recuperare il nostro sentire, l’ascolto e il rispetto di noi stesse, verso il coraggio di scegliere e manifestarci in modo autentico.
Come iniziare a dire i giusti no
Il primo passo è fare chiarezza sui tuoi valori, bisogni e priorità. Ricorda: mettere te stessa al centro non è egoismo, è amore verso di te.
Ogni piccolo no che dici agli altri può diventare un grande sì per te stessa. Smetti di dire no a ciò che ti fa bene. Inizia a prenderti lo spazio che meriti per essere autentica e felice.
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Sono Gina Abate, Coach, Mentore e Formatrice.
Ti aiuto a riallinearti con te stessa per far emergere la chiarezza, il coraggio e l’energia necessari per realizzare i tuoi desideri e progetti. Con amorevolezza verso di te e con una ritrovata Leggerezza.
Parlo di questo e di altri temi di crescita ed efficacia personale nella mia Newsletter mensile.