fbpx
Come evitare di autosabotarsi

Come evitare di autosabotarsi

Ti è capitato di rimandare azioni importanti? Di farti bloccare dalla paura di non farcela (o di farcela)? Autosabotarsi è umano, purtroppo.

Autosabotarsi è umano (purtroppo)

Ti è mai capitato di autosabotarti? Mi spiego meglio: ti è mai capitato di rimandare decisioni e azioni importanti? Di sprecare il tempo? Di farti bloccare dalla paura di non farcela (o di farcela)? Di evitare situazioni particolarmente fastidiose ma necessarie?

 

Oppure sei diversa. Magari fai parte del club di chi è troppo perfezionista: il lavoro non è mai perfetto abbastanza, le informazioni non sono mai sufficienti, la persona che incontri non incarna mai tutte le caratteristiche necessarie… Mi spiace dirtelo, ma anche questi possono costituire degli autosabotaggi.


Allora, ti è capitato? Se la risposta è no, smetti di leggere, scrivimi e dimmi qual è il tuo segreto 😉
Altrimenti ti do il benvenuto tra gli umani, puoi proseguire nella lettura.

Cerchiamo di smantellare l’autosabotaggio

Bene, stiamo per iniziare questo “viaggio” insieme. Per trarre la massima efficacia da questo articolo ti chiedo di pensare a una cosa che costituisce per te un autosabotaggio.
Fatto? Ora prendi un po’ di colla vinilica… (spero tu abbia visto almeno una volta Art Attack, altrimenti non potrai ridere di questa citazione).
Bene, procediamo!

Il Territorio Conosciuto

Come tutti, sai svolgere con disinvoltura una serie di attività che fanno parte della tua vita abituale. Non significa necessariamente che ti piacciano, semplicemente ti sono familiari.


Tutto ciò che desideri di diverso si trova al di fuori di questo tuo Territorio Conosciuto (formato da un insieme di abitudini). Restare in quella zona ti fa sentire al sicuro, protetta, hai la situazione sotto controllo, mentre uscire da lì rappresenta qualcosa di scomodo, sfidante o potenzialmente pericoloso. 

Evitare il dolore

Il nostro cervello è progettato per la nostra sopravvivenza e non per la nostra autorealizzazione. Quindi vuole farci evitare il dolore in ogni modo. Mi spiego meglio: se a quella fatidica azione/decisione nuova hai associato emozioni negative, il rischio di autosabotaggio è alto. La paura di non farcela, la fatica, la rinuncia, l’incertezza dell’esito, il timore di venir giudicata o respinta… la conseguenza è che ti sarai organizzata la vita in modo da evitare quell’attività.

 

Ma al nostro cervello non basta schivare le possibili fonti di dolore, c’è un’altra grande forza che lo muove, ed è la ricerca del piacere.

 

La ricerca del piacere

A questo scopo ognuno di noi correda il proprio Territorio Conosciuto di una serie di attività in grado di garantirci una certa dose di piacere, conforto, sicurezza. Sono le cosiddette “attività-bagno-caldo”. 😉
Ne disponiamo in abbondanza: internet, social, reality tv, shopping compulsivo, bere e mangiare per motivi diversi dalla fame e la sete, il fumo, per non parlare della pornorgrafia, il gioco d’azzardo e le droghe.

 

Il lato oscuro del piacere

Questi vari tipi di intrattenimento ci forniscono una gratificazione immediata: pertanto, come degli ignari topini da laboratorio dopamina-dipendenti*, anziché impegnarci per ottenere un appagamento maggiore differito nel tempo, barattiamo il piacere con la soddisfazione e diventiamo dipendenti da quelle attività.


*Mi riferisco ad un esperimento in cui a dei poveri topini veniva somministrata la dopamina, l’ormone del piacere, ogni volta che fortuitamente facevano un gesto insulso come pigiare con la zampina su di una sbarretta. I topini hanno imparato a collegare la sensazione di piacere con quel gesto, e ne sono diventati talmente dipendenti da smettere di nutrirsi ed accoppiarsi per dedicarsi solo a quello.

 

Di tutte le dipendenze la comodità è la peggiore
(Parafrasando Marco Aurelio: “Comfort is the worst addiction)

Autosabotarsi segue un meccanismo ben preciso:

  1. Ogni volta che ti avvicini al confine del tuo Territorio Conosciuto con l’intenzione di avventurarti al suo esterno cominci a sentirti “scomoda”. Questo può avvenire quando decidi di iniziare a studiare per un esame difficile,  andare in palestra, scrivere il primo capitolo di un libro, cercare alleanze per un progetto, candidarti alle elezioni, chiedere un aumento di stipendio, ecc…
  2. Per non sentire quel disagio, ti rifugi in un’attività-bagno caldo: controlli le mail, fai un saltino sui social, leggi le ultime notizie di cronaca, guardi qualche video divertente o rilassante, fai uno spuntino, continui a perfezionare il lavoro. Oppure esci a bere un caffè o a comprare qualcosa e così via. 
  3. Le ore passano, i giorni passano. L’insoddisfazione cresce e l’opinione che hai di te scivola verso il basso. A lungo andare rimanere all’interno del Territorio Conosciuto  ha un costo altissimo, ma se la paura del dolore è più forte del desiderio, l’autosabotaggio è… inevitabile.

È l’unica alternativa possibile?

No, per fortuna. C’è sempre un’altra possibilità. Infatti, tra il punto 1 e il punto 2  ti trovi in uno di quei momenti che io chiamo Il Momento Bivio!
A ogni Momento Bivio tu hai il potere di accorgerti di quello che sta succedendo e mettere in atto un comportamento diverso. È l’attimo in cui evitare di autosabotarsi.

 

Sei al Momento Bivio. Quale strada scegli?

  1. La solita strada. Lasci vincere l’autosabotante forza di evitamento: cedi al disagio e rientri nel Territorio Conosciuto, dove andrai in cerca di una gratificazione immediata. Questo comportamento alla lunga ti porterà all’insoddisfazione e al rimpianto di aver sprecato un sacco di tempo, forse addirittura una vita.
  2. La strada nuova. Puoi attivare la Forza di Avanzamento* e ricordare a te stessa il senso di quell’azione da compiere e del tuo scopo futuro. Puoi accettare di attraversare il disagio e superarlo.

    *Forza di Avanzamento: così la definiscono P. Stutz e B. Michaels nel libro “The tools”. Si tratta di una di quelle forze universali che agiscono spontaneamente in natura, o  nei bambini, ma che poi gli adulti possono attivare soltanto attraverso la scelta consapevole di farlo.

Scegli di non autosabotarti

Immagina quando in una torrida giornata estiva vuoi farti una bella nuotata: ti immergi fino alle cosce, l’acqua è splendida, trasparente ma… fredda!! Puoi tornare a riva raccontandoti mille scuse, andare al bar e tentare di consolarti con un calippo e una coca ghiacciata.

Oppure, si può scegliere di non autosabotarsi.

Puoi pensare a quanto sarà magnifico essere totalmente immersa e nuotare in quelle acque cristalline, a come ti sentirai bene, tonificata, rinvigorita, e anche, perché no, fiera di te! 

Queste immagini, queste sensazioni future sono molto più attraenti, per te, di cadere mollemente sullo sdraio, sudata e appiccicosa. Se la metti in quest’ottica, fai un bel respiro, trattieni il fiato per un attimo e arrivi a desiderare quel momento “scomodo” in quanto portatore di gioie imminenti. E così, corri a tuffarti.

 

Accorgiti di come è facile non autosabotarsi

Sai cosa succede ogni volta che vinci sulla versione abitudinaria di te? Immagina che nel tuo cervello un gruppetto di neuroni super forzuti a colpi di macete si sta aprendo un varco in una foresta di intricatissime liane, e sta costruendo un nuovo sentiero, che diventerà sempre più facile da ripercorrere. Hai capito bene. Avrai più scelte, avrai più libertà.

 

Allora ecco il mio consiglio: inizia mettendo subito in atto quanto suggerito in questo articolo, non te ne pentirai.

 

Nel caso in cui l’autosabotaggio dovesse persistere, potrebbe essere importante considerare anche altri “livelli”. Oltre a quello del comportamento, possiamo lavorare sulle convinzioni con qualche sessione di PSYCH-K®. Oppure possiamo lavorare individualmente sull’identità e sulla visione più grande per allinearle e liberare tutto il tuo potenziale.

Gina Abate non devi sentirti bene per forza

Sono Gina Abate, Coach, Mentore e Formatrice.

Ti aiuto a riallinearti con te stessa per far emergere la chiarezza, il coraggio e l’energia necessari per realizzare i tuoi desideri e progetti. Con amorevolezza verso di te e con una ritrovata Leggerezza. 

Parlo di questo e di altri temi di crescita ed efficacia personale nella mia Newsletter mensile.

Progetti dell’anno, è troppo tardi?

Progetti dell’anno, è troppo tardi?

Sei ancora in tempo per i progetti del tuo 2024. È sempre un buon momento per cambiare direzione e rimetterti al centro. Scopri perché.

scintille rosa - progetti

Gennaio è sul finire e la maggior parte delle persone, a questo punto, si possono dividere grosso modo in 3 gruppi:

 

  •     quelle che si sentono in marcia verso la realizzazione delle proprie intenzioni e progetti per il 2024
  •     quelle che hanno la sensazione che, nonostante le buone intenzioni, tutto andrà avanti “come sempre”
  •     quelle che non si sono prese del tempo per pensare, davvero, a ciò che vogliono creare

 

Se ti chiedo a che gruppo preferiresti appartenere, credo di poter dire con certezza che risponderesti il primo. Tuttavia, se fai parte del secondo o del terzo, ho un’ottima notizia per te: non è mai troppo tardi per creare un anno a partire da te!

Cosa significa “a partire da te”?

A partire da te significa un insieme di cose, lascia che ti spieghi meglio.

Implica soffermarsi a riflettere su quali sono le tue caratteristiche, per rispettarle e lanciarti delle piccole sfide senza snaturarti.

Significa essere consapevole di cosa aumenta e cosa drena la tua energia, significa riconoscere le abitudini che ti allontanano dalla vita che vorresti. Significa essere consapevole di tutto ciò che “di buono” c’è già: abitudini che ti sostengono, convinzioni che ti fortificano, qualità che ti rendono unica.

 

Per la mia esperienza con una gran varietà di clienti, soprattutto donne, ho visto che, se non facciamo prima questa sorta di check-list, il percorso verso i nostri obiettivi di vita è molto più faticoso. O, peggio ancora, molti dei nostri piani sono destinati a fallire, o a non partire nemmeno.  

 

Ascolta la tua voce (quella buona)

 

Il rischio di questi piani che naufragano è quello di portarti a credere che devi rassegnarti all’ineluttabilità delle cose o di attribuire a te stessa una serie di caratteristiche negative che non ti aiutano di certo quando vuoi portare avanti progetti e abitudini che ti farebbero sentire fiera e soddisfatta di te e della tua vita.

Frasi tossiche da zittire

  •     non sono disciplinata
  •     non posso dedicarmi a quello che voglio perchè ci sono altre priorità (figli, genitori, coniugi, richieste esterne, ecc.)
  •     non riesco ad attenermi ai piani, anche se sono io a farli
  •     ogni volta comincio bene, ma poi succede qualcosa…
  •     non ho il tempo/ l’energia/ le capacità di portare avanti il tale progetto
  •     non è veramente ciò che voglio
  •     non so come andare avanti
  •     quando si tratta di (obiettivo xy) a un certo punto mi perdo per strada e le vecchie abitudini hanno il sopravvento
  •     non so più cosa voglio…

Non trarre conclusioni affrettate

 

Queste sono alcune delle conclusioni che rischiamo di trarre quando i nostri progetti falliscono: non riusciamo a prenderci tempo per noi, non riusciamo a rimetterci in forma, la situazione economica non è stabile, vorremmo cambiare lavoro ma non riusciamo a fare il passo, vorremmo uscire da una relazione ma la trasciniamo avanti, abbiamo un grande sogno nel cassetto ma sembra che abbiamo perso la chiave. 

 

Attenzione, questo succede soprattutto a persone molto capaci che hanno già portato avanti con successo molte cose nella vita, eppure non riescono a operare certi cambiamenti e rimanere concentrate o costanti in qualche altro ambito.

 

 

Tutto ciò che ti serve è già dentro di te

 

Ogni persona possiede in sé tutto il potenziale per realizzare quello che desidera

Questo è uno dei pilastri del coaching, è la credenza fondamentale della metodologia PSYCH-K® di cui sono facilitatrice, ed è sempre stata una mia convinzione profonda.

Quello che “manca” a volte è un piccolo aiuto che permetta a quella persona di vedere, liberare e utilizzare quel potenziale per gli scopi che si prefigge, di allinearsi a quei desideri e agire coerentemente per realizzarli.

 

Altro che ti allontana dai tuoi progetti

 

A volte c’è un altro motivo per cui non realizziamo i nostri progetti. Ed è perché quegli obiettivi non sono nemmeno nostri.

Magari li abbiamo scelti perché sarebbe la cosa “giusta” da fare in un certo momento, o perché è qualcosa di “normale” che farebbero tutti, o perché ci si aspetta questo da noi, o perché sarebbe il sogno di qualcun altro.

A volte ci attacchiamo un sacco di significati, specie su di noi, ovvero pensiamo che, se arriviamo lì, allora sì che avremo dimostrato il nostro valore. Oppure allora sì che saremo felici.

Puoi creare una vita che ti piace davvero

 

In questi casi, se ce la facciamo, arriviamo al traguardo con un dispendio energetico enorme, stando ogni giorno nello sforzo, costringendoci a ritmi insostenibili che ci fanno mettere da parte molte cose di cui avremmo bisogno e che ci farebbero sentire bene.

O semplicemente ci arriviamo con la sensazione che non stiamo vivendo veramente la nostra vita.

 

E siccome ce n’è una sola, e siamo abituati a dividerla in anni, va da sé che nei prossimi 12 mesi potrai avvicinarti alla sensazione di star vivendo la tua vita… o quella di qualcun altro.

 

Come posso aiutarti

 

Da molti anni conduco un percorso che ha lo scopo di avvicinarti, nei 12 mesi che hai davanti, a una vita in cui riconoscerti ogni giorno.

 

In questo percorso

usiamo cuore e cervello

lavoriamo con entrambi gli emisferi cerebrali

c’è introspezione, ascolto di sé e riflessione

ma anche spazio per desiderare, immaginare, giocare

osare e mettersi in moto

prendendosi un impegno d’amore verso noi stesse.

 

Questo accade nel corso in presenza e lo stesso accade nella versione online, che parte il 3 febbraio 2024 (ma può partire in qualsiasi mese dell’anno se lo vuoi).

 

Ti piacerebbe creare un anno a partire da te?

 

Iscriviti alla lista d’attesa per il percorso online e ti manderò tutte le informazioni. Potrai partecipare da casa, con i tuoi tempi e i tuoi ritmi, al percorso che ti permetterà di Creare e portare avanti un anno da ricordare con gioia e soddisfazione.

Gina Abate non devi sentirti bene per forza

Sono Gina Abate, Coach, Mentore e Formatrice.

Ti aiuto a riallinearti con te stessa per far emergere la chiarezza, il coraggio e l’energia necessari per realizzare i tuoi desideri e progetti. Con amorevolezza verso di te e con una ritrovata Leggerezza. 

Parlo di questo e di altri temi di crescita ed efficacia personale nella mia Newsletter mensile.

Nuovo anno, come viverlo al meglio?

Nuovo anno, come viverlo al meglio?

Chi ben inizia è a metà dell’opera, questo è sicuro. Ti accompagno in un percorso per pianificare il tuo nuovo anno. 

Planner con penna appoggiata - pianifica nuovo anno

Prima dell’articolo “Nuovo anno, come viverlo al meglio”, leggi qui⤵️

Disclaimer: in ciò che scrivo e nel mio lavoro mi rivolgo prevalentemente alle donne, ma non solo. Scrivo al femminile perché, per ora, non mi piace riempire il testo di asterischi o simboli vari e sono certa che gli uomini capiranno. D’altronde fino ad oggi abbiamo letto sempre tutto al maschile senza prendercela, perciò siamo sicure che anche voi potete fare lo stesso.😉

Diventa ciò che realmente sei

Sono tempi sfidanti i nostri. Tutto ciò che conosciamo, quello che abbiamo imparato e impariamo viene costantemente superato e nessuno di noi sa dire quali cambiamenti dovremo affrontare non solo nei prossimi 10 anni, ma nei prossimi 10 mesi.

 

Questi tempi ci richiedono di avere una grande forza d’animo e una grande flessibilità, creatività, intuizione, per poterci muovere in modo armonioso attraverso tutti i cambiamenti che avvengono attorno a noi. 

Questo non ci esonera però dal fare dei piani, dei progetti, dallo stabilire quali risultati vogliamo creare e quali mete vogliamo attraversare nel breve e lungo periodo.

 

Serve quindi un metodo, un sistema nuovo che ci permetta di avere una direzione chiara e degli obiettivi flessibili.

 

Gli obiettivi sono sopravvalutati

Perché vogliamo quello che vogliamo? Perché vogliamo raggiungere determinate mete?

Se da un lato il desiderio di migliorare noi stessi e le nostre condizioni di vita è parte della natura umana, dall’altro vivere rincorrendo obiettivi può essere estenuante.

 

L’errore diffuso è quella di legare la nostra soddisfazione e la nostra felicità a quando l’obiettivo verrà raggiunto. 

Lo vedo tutti i giorni, soprattutto con gli imprenditori, ma anche con gli studenti e, a dirla tutta, con le persone di tutti i tipi. Qualsiasi persona tende a sovrastimare l’effetto positivo dell’obiettivo raggiunto e la felicità che se ne può ricavare, e questo porta con sé tre effetti negativi:

 

1- La soddisfazione è sempre rimandata

Se sarò felice solo quando raggiungerò un determinato obiettivo (e magari ci vogliono 5 mesi,  5 anni o una vita) non riuscirò a godermi il viaggio, a godere il presente, a vivere pienamente nel frattempo: sarò sempre spostato in un futuro che non è mai qui e ora.

 

2- La gioia dura un soffio

Una volta raggiunto l’obiettivo, mi sentirò da dio per 5 minuti (o 5 giorni nel migliore dei casi) e poi ecco di nuovo quel senso di vuoto, quel bisogno di mettermi un altro traguardo a cui legare l’illusione della mia realizzazione personale, autostima, felicità.

 

3- La vita passa in secondo piano


Nella rincorsa da un traguardo all’altro dedicherò la stragrande maggioranza del mio focus, tempo ed energie al mio obiettivo, e nel frattempo ci saranno aree della mia vita che languiranno o addirittura cadranno a pezzi. E questo non è mai sostenibile nel lungo periodo né può essere fonte di vera soddisfazione e felicità.

 

 

La vita è molto più che raggiungere obiettivi

Come sarebbe invece se tu sentissi un senso di autostima, di realizzazione personale, di felicità a prescindere dagli obiettivi?

E se queste emozioni positive fossero il carburante che ti permette di creare risultati e progetti, per il solo fatto che è parte di te (ma non come condizione per la tua felicità)?

 

Questo non è solo il mio augurio per te, ma è anche l’invito a partecipare a una giornata intensiva che ti permetterà di creare tutto questo per i prossimi 12 mesi. Te ne parlo nel prossimo paragrafo.

Crea il tuo anno, a partire da te.

Durante una giornata intensiva in presenza getteremo insieme le basi per un nuovo anno che si svilupperà attorno a te, alle tue caratteristiche uniche, ai tuoi desideri, ai tuoi bisogni, ai tuoi valori.

 

Ti guiderò attraverso una sorta di “tagliando interiore” che ti permetterà di viaggiare sicura/o e di avere chiara la tua direzione per i prossimi 12 mesi.

Una giornata per prepararci al nuovo anno

Useremo logica e intuizione, razionalità e creatività, emisfero destro e sinistro, cervello e cuore per pianifiCREARE il tuo 2024.

 

Alla fine della giornata avrai compilato il tuo workbook che fungerà da gps e da promemoria per il tuo viaggio, avrai la chiarezza dei progetti a cui vorrai dedicare tempo ed energia, avrai chiaro cosa vuoi lasciar andare e avrai un metodo per non perderti per strada a metà febbraio.

In più, se lo vorrai, avrai il supporto mio e del gruppo, di persone che, come te, vogliono portare avanti tutto ciò che è importante nella propria vita e vogliono farlo rispettando se stesse e sentendosi bene.

 

Iniziamo bene il nuovo anno

 

Per un 2024 ricco di soddisfazioni, in cui riconoscerti ogni giorno, ti aspetto a Trieste il 14 gennaio per Crea il tuo anno, a partire da te.

Non sei della zona? Lascia i tuoi dati e iscriviti alla lista d’attesa per il percorso online. Ti comunicherò la data a breve.

Gina Abate non devi sentirti bene per forza

Sono Gina Abate, Coach, Mentore e Formatrice.

Ti aiuto a riallinearti con te stessa per far emergere la chiarezza, il coraggio e l’energia necessari per realizzare i tuoi desideri e progetti. Con amorevolezza verso di te e con una ritrovata Leggerezza. 

Parlo di questo e di altri temi di crescita ed efficacia personale nella mia Newsletter mensile.

Realizza ciò che sei con i tre livelli del cambiamento

Realizza ciò che sei con i tre livelli del cambiamento

Anche tu puoi realizzare ciò che sei, scopri come farlo attraverso la pratica.

Realizza ciò che sei - mano che accarezza acqua

Prima dell’articolo “Realizza ciò che sei con i tre livelli del cambiamento”, leggi qui⤵️

Disclaimer: in ciò che scrivo e nel mio lavoro mi rivolgo prevalentemente alle donne, ma non solo. Scrivo al femminile perché, per ora, non mi piace riempire il testo di asterischi o simboli vari e sono certa che gli uomini capiranno. D’altronde fino ad oggi abbiamo letto sempre tutto al maschile senza prendercela, perciò siamo sicure che anche voi potete fare lo stesso.😉

Diventa ciò che realmente sei

 

Una ghianda, se germoglia, diventa una quercia.

Se sarà una quercia possente o una più esile non ci è dato di sapere e dipenderà da una molteplicità di fattori. Quel che è certo, però, è che messa nelle giuste condizioni (la terra fertile), diventerà una quercia. Non un salice, un abete o un pioppo: una quercia.

 

Eppure non è corretto dire che “diventerà” una quercia. Il seme della quercia è la parte di un continuum a cui abbiamo dato il nome di ghianda. Poi vedremo un germoglio, un fuscello, un albero e poi, chissà, un albero possente che offrirà riparo a uccelli e animaletti, e agli umani che si rinfrancheranno alla sua ombra. Una ghianda è già una quercia, nella sua fase embrionale.

Continua a seguire il mio ragionamento, ti voglio far capire in pratica i tre livelli del cambiamento.


Realizza ciò che sei

 

Da qui nasce l’idea di “realizzare ciò che sei”. L’idea alla base: il tuo compito è quello di scoprire, progressivamente, quali sono le condizioni per diventare ciò che sei, per esprimere ciò che c’è già dentro di te – anche se non hai ancora idea di cosa sia o se, in questo momento della tua vita, ti sembra di averlo dimenticato.

 

Non dare ascolto alle voci tossiche

 

Il problema nel nostro mondo è che tutti cercano di dirti cosa devi diventare, cosa puoi, non puoi o non devi essere. O ti confondono con il loro positivismo tossico e frasi fatte. “Tu puoi essere qualsiasi cosa tu voglia essere” non è sempre vero. Specialmente se si tralascia di dire che se “quella cosa” non è già parte di te, come potenzialità, probabilmente non è un’impresa da intraprendere. O non è semplicemente possibile.

 

A volte siamo noi stesse a confonderci perché, non essendo in contatto con chi siamo veramente, pensiamo di dover scegliere un personaggio al di fuori di noi che meriterà la considerazione, la stima e sperabilmente l’affetto degli altri. “E così saremo felici”.

 

Cosa significa realizzare ciò che sei?

 

Realizzare ciò che sei non ha a che fare con il “destino”, con qualcosa di già scritto a cui devi sottometterti o che sei costretta a indovinare e compiere. 

 

Si tratta piuttosto di sintonizzarti progressivamente sulla vera te, abbassando il volume delle altre voci, quelle degli altri, quelle delle tue paure, quelle di te stessa che non pensa di potersi concedere la felicità di essere autentica. E si tratta di comprendere che questo è forse il viaggio più importante che tu possa mai fare nella vita.

 

Per fare questo ci vuole un po’ di pazienza e tanto amore, ma i doni contenuti sono di gran lunga più appaganti di qualsiasi obiettivo o status che potresti raggiungere in una condizione di distanza da te stessa.


Come riconnettersi a sé stesse

 

Per fare questo, si può lavorare con molti strumenti e in molti modi diversi. Il mio modo di lavorare, sia nelle sessioni individuali che nei percorsi di gruppo, è quello di fornire sempre pratiche che appartengano ai 3 livelli del cambiamento. (Ricordi? Ne ho parlato anche qui). In questo modo accompagno la cliente a fare dei passi concreti e trasformativi su ognuno di questi livelli.

 

Per spiegartelo, ti racconto la storia di Sara, che mi ha permesso di raccontarti del nostro lavoro insieme, ma con un nome fittizio.



L’esperienza di Sara

 

Quando Sara è venuta nel mio studio la prima volta mi ha usato queste parole:

“Mi sento in trappola. Una trappola che ho costruito con le mie stesse mani, e ora non so proprio come uscirne”.

 

Una laurea, un lavoro scelto perché era la logica conseguenza dei suoi studi, anche se non l’appassionava molto, un matrimonio con un uomo che amava, ma che dopo il primo figlio aveva iniziato a mentire e a comportarsi da padre padrone, ai limiti della violenza, portando Sara a isolarsi sempre più e ad avere grossi dubbi su se stessa. 

Dopo il secondo figlio Sara aveva lasciato il lavoro, ovviamente sotto le pressioni del marito, che così poteva avere il controllo totale su di lei. Con il terzo bimbo, che aveva due anni quando Sara venne da me, la donna diceva di non riconoscersi più. 



Sara e l’inizio del cambiamento


Aveva toccato il fondo in termini di autostima, ma aveva allo stesso tempo trovato una scintilla di amore per se stessa, tanto da voler intraprendere un percorso:

“Qualcosa deve cambiare. Se non per me, almeno per i miei bambini”.

 

Livello 1, la partenza

Abbiamo iniziato con piccole azioni fattibili, abitudini che la aiutassero a sentirsi meglio e a iniziare a riconoscersi. Sara aveva amato ballare fino a qualche anno prima, e si era sempre rigenerata in Natura, cosa che non si era più concessa di fare.

Quello è stato l’inizio. 

Iniziò a ballare da sola in casa, con il bimbo più piccolo in braccio o seduto a terra che la guardava stupito. Poi prese in prestito uno zaino da un’amica, che aveva smesso di frequentare perché si sentiva a disagio, ma che fu subito felice di aiutarla. Iniziò ad andare nei boschi o in riva al mare con il bimbo sulle spalle, tutte le mattine in cui le era possibile. 

 

Questo aumentò i suoi livelli di energia e vitalità. Iniziò a percepire sé stessa diversamente, non più fragile e senza speranza, ma più integra e con delle possibilità. Stavamo passando al secondo livello.

 

Livello 2, le nuove convinzioni

Sara negli ultimi anni aveva inconsapevolmente coltivato molte convinzioni limitanti e negative su sé stessa: Forse è colpa mia, Non valgo un granché, Non merito la felicità , erano soltanto alcune di queste. La conseguenza era che non sentiva di poter avere delle iniziative e tantomeno di poter cambiare la sua situazione.

Con un lavoro mirato sulle convinzioni limitanti, Sara si è accorta che quei pensieri non erano scolpiti nella pietra e soprattutto non erano necessariamente “veri”.
Iniziò a credere vero e possibile qualcos’altro, e più lo credeva, più agiva coerentemente, e più agiva coerentemente, più le nuove convinzioni si rinforzavano e la sostenevano.

 

Livello 3, l’evoluzione

Dopo 3 mesi, Sara si percepiva in modo completamente diverso rispetto a quando era arrivata da me. Aveva iniziato a essere assertiva con il marito, a esprimersi senza paura, e dire dei NO molto sani e a dire al marito che teneva ancora al loro matrimonio ma che non era più disposta a continuare in quel modo. Gli chiese di iniziare insieme una terapia di coppia presso una psicoterapeuta, e quello fu l’inizio di un altro viaggio. Non è stato sempre facile, ma li ha portati a guarire le ferite più antiche e a rinnovare il loro amore e le promesse che si erano fatti. In modo consapevole e maturo, si sono riuniti senza idealizzazioni e con la disponibilità a lavorare sempre sulla comunicazione e sulla loro relazione.


Come è riuscita a risorgere?

Questo è stato possibile perché Sara ha scelto di ritrovare la strada verso se stessa. Questo ha cambiato radicalmente la percezione di sé e la consapevolezza di ciò che voleva, dei suoi valori, dei suoi bisogni e di ciò che non era più disposta a tollerare nella sua vita. Ma aveva anche ritrovato l’amore per se stessa e la gioia e la gratitudine per aver rifatto contatto con il proprio valore.

 

Tutto questo ha avuto inizio con un po’ di musica e qualche passeggiata nei boschi?

Sì, e no.

 

L’inizio è stata la decisione di Sara, quella scintilla di amore risvegliato che le ha fatto dire: così non va più bene, merito almeno di provarci.

 

E poi sì, è nato dal progressivo Ri-incontro di Sara con sé stessa.

 

Perché tornare integre e autentiche è possibile, ed è un cammino, fatto di piccoli passi fattibili, che può produrre quelli che apparentemente sembrerebbero “miracoli”.

Livelli cambiamento - farfalla e bruco

Se vuoi tornare ad ascoltare la tua voce e realizzare ciò che sei non esitare a contattarmi. Creeremo il tuo percorso trasformativo, per ridare luce alle tue  caratteristiche e alla tua unicità.

Gina Abate non devi sentirti bene per forza

Sono Gina Abate, Coach, Mentore e Formatrice.

Ti aiuto a riallinearti con te stessa per far emergere la chiarezza, il coraggio e l’energia necessari per realizzare i tuoi desideri e progetti. Con amorevolezza verso di te e con una ritrovata Leggerezza. 

Parlo di questo e di altri temi di crescita ed efficacia personale nella mia Newsletter mensile.

I tre livelli del cambiamento nella vita

I tre livelli del cambiamento nella vita

Cambiare deliberatamente è possibile: come passare dal cambiamento di una situazione al cambiamento di sé.

Cambiamento nella vita - foglie di vari colori

Prima dell’articolo “I tre livelli del cambiamento nella vita”, leggi qui⤵️

Disclaimer: in ciò che scrivo e nel mio lavoro mi rivolgo prevalentemente alle donne, ma non solo. Scrivo al femminile perché, per ora, non mi piace riempire il testo di asterischi o simboli vari e sono certa che gli uomini capiranno. D’altronde fino ad oggi abbiamo letto sempre tutto al maschile senza prendercela, perciò siamo sicure che anche voi potete fare lo stesso.😉

Cerchi il cambiamento nella vita ma…

 

Ti sei trovata a far fuori le provviste di una settimana in una sola sera, quando ti eri ripromessa di amare il tuo corpo e prenderti cura di lui.

 

Vuoi uscire da quella relazione che non ti nutre più, in cui devi negare una parte viva di te… eppure ti senti trattenuta, pensi che non ce la farai da sola, che “nessuno ti vorrà”, e immagini il resto della tua vita triste e in solitudine. Così resti lì.

 

Ti sei ritrovata a fumare e bere alcolici tutta la sera, fino a sentirti da schifo, nonostante tu sappia quanto questo sia deleterio per la tua salute e la tua energia.

 

Hai passato un altro weekend sul divano a fare binge watching su Netflix, mangiando schifezze e addormentandoti tardissimo, nonostante avessi stabilito che ti saresti occupata di quelle faccende sospese.

O forse, hai vissuto qualcuna di queste situazioni

 

Continui a rimandare le cose scomode, lasci accumulare tasse, multe, conti… eppure sai che questo aggrava la situazione e pure il tuo stato d’animo.

 

Hai di nuovo litigato con il tuo partner (collega/amica/ tua mamma, ecc) nonostante ti fossi ripromessa di non reagire e non farti prendere dalla rabbia e dall’emotività.

 

Sai di avere dei talenti e capacità che non stai esprimendo, sai che vorresti lanciarti in quel progetto che significherebbe tanto per te. Eppure continui a dar retta alla vocina che dice che non sei abbastanza competente, non hai memoria, è un’idea bislacca, non sai parlare in pubblico, a nessuno interesserà, e tutto sommato stai bene così. Ma sai che non è vero.

 

Vorresti muoverti di più, acquisire nuove competenze, metterti in proprio, fare una vita più sana, scrivere un libro, candidarti alle elezioni, aprire un’associazione, viaggiare da sola. Ma il tempo passa e non l’hai ancora fatto.

 

Vedi il cambiamento nella vita come un’utopia

 

Ti sei detta “Da domani si cambia”, te lo sei detto milioni di volte, ci hai creduto milioni di volte… E ora, delusione dopo delusione, credi che sia tutto inutile, non ti fidi più di te e stai per rinunciare a te stessa.  

Ti rivedi in questo schema? 

 

Certo, ognuno di noi può riconoscersi in almeno una di queste circostanze.

A ognuno succede di volere qualcosa, desiderare un cambiamento nella vita e non riuscire a metterlo in pratica. Ti dò una notizia: non sei “una brutta persona”, non c’è “qualcosa che non va in te”, non è che “sei fatta così e con te non c’è speranza.” È che cambiare intenzionalmente non è sempre facile.

 

Nella malsana abitudine di paragonarci agli altri, potremmo pensare che le altre persone non vivano questa difficoltà. Potrebbe sembrarci che alcuni siano dotati di una forza di volontà tale da far loro realizzare tutti gli obiettivi. Ma se vedessimo il quadro nella sua totalità scopriremo che anche quelle persone hanno, probabilmente, qualche difficoltà nell’ottenere o mantenere qualcosa.

 

“Volere”non è necessariamente “potere”: magari delle parti di te ritengono che ciò che vuoi possa essere pericoloso, difficile o causare sofferenza, e quindi intervengono per proteggerti.

 

Allinearsi per il cambiamento

Il cambiamento è l’unica costante della vita, ma cambiare deliberatamente e creare la vita che desideriamo, come abbiamo visto, non è sempre facile.

 

Cambiare nella direzione della nostra espansione, dell’espressione dei talenti che abbiamo avuto in dotazione e che abbiamo sviluppato, nella direzione della “scultura di sé stessi” fino a prendere la forma che è “nascosta nel pezzo di marmo” sembra, a volte, un percorso irto di ostacoli, deviazioni e battute d’arresto.

Come mai cambiare è così difficile?

Avrai spesso sentito parlare della metafora dell’iceberg, dove la parte visibile, che corrisponde all’incirca al 20% della massa totale di quell’enorme montagna ghiacciata, corrisponde alla nostra mente cosciente, alla nostra forza di volontà, alla visione di ciò che desideriamo.

 

La parte sommersa, circa all’80% della massa, corrisponde a tutto ciò che abbiamo incamerato e di cui non siamo consapevoli, tutte le ragioni e i programmi che si attivano automaticamente per proteggerci, le nostre convinzioni più profonde, i nostri valori, la percezione, le memorie: insomma, un vero e proprio mondo sommerso.

Senza l’aiuto di quel mondo sommerso, senza la sua partnership, è davvero difficile andare dove desideriamo. 

 

Se il vento spinge la parte emersa dell’iceberg in avanti, ma la corrente marina sospinge la massa sommersa all’indietro, dove pensi che si sposterà la montagna?

Esatto, all’indietro.


I tuoi progetti non partono? Ecco perché.

 

Ed ecco perché alcuni tuoi progetti non partono mai, alcune cose le inizi e poi le molli, alcuni risultati li ottieni e poi li perdi.

 

Se ci pensi, per la maggior parte delle cose noi siamo già capaci di ottenere/creare/raggiungere i risultati che ci prefiggiamo. Questo significa che per quegli obiettivi, il nostro iceberg è già allineato, la parte sommersa non ha ragioni e intenzioni opposte a quella emersa, e così ecco che possiamo procedere con tutta la forza dei nostri motori.

 

Ma quando così non è, non c’è forza di volontà o motivatore esterno che tenga: l’unica strada per un cambiamento duraturo è mettere d’accordo le due parti dell’iceberg.

 

Cambiare deliberatamente è possibile

 

Per farlo esistono una miriade di strumenti e percorsi. Il cambiamento nella vita è un viaggio personale e ognuno deve trovare le proprie strade ed esperienze e l’aiuto professionale di cui può avere bisogno.

 

Tra questi, il Coaching trasformativo e il mentoring possono aiutare e, per la mia esperienza, possiamo lavorare su tre macro livelli.

 

I tre livelli del cambiamento

 

Andiamo ad esplorare i livelli di cambiamento che andremo ad affrontare, segui ogni tappa e interiorizzala. Continua a leggere per saperne di più.

 

Il primo livello 

 

Il primo livello è: mi trovo qui, al punto A e voglio andare lì, al punto B. Si lavora su un obiettivo specifico.

Allora mi serviranno informazioni, competenze, risorse, potrò lavorare su un’emozione invalidante che mi si mette di traverso nel momento di agire, ecc. Creerò un bel piano d’azione, metterò a punto delle strategie e, passo dopo passo, mi muoverò in quella direzione.

 

Questo è un cambiamento di tipo lineare. Ero al punto A, e ora sono al punto B.

 

Il secondo livello

Il secondo livello è dove si lavora su un’intera area della propria vita.

Per esempio se nelle relazioni interpersonali faccio schifo, ecco che potrò mettere in atto tutte le strategie del livello uno:

  • acquisire competenze ed allenarle, 
  • lavorare sulle emozioni invalidanti che si impossessano di me quando devo affrontare una discussione, 
  • allenare le emozioni più funzionali, e così via. 

Infine, potrò lavorare sulla creazione di abitudini e rituali, su cambi di percezione rispetto al “problema” che possano espandere la mia superficie di movimento per quanto riguarda quell’area della mia vita.

 

Se volessimo dare una forma a questo secondo tipo di cambiamento, potremmo dire che è un cambiamento di tipo concentrico, su un unico piano, un po’ come una spirale che si allarga. Prima stavo in un’area piccola così, e potevo fare poche cose, ora quell’area è molto più estesa, e lo sono pure le mie possibilità di scelta.

 

Il terzo livello

 

E infine c’è un terzo livello che, come potrai immaginare, è quello che ha un impatto maggiore su qualsiasi cosa: è quello della trasformazione.

Qui si tratta di riscrivere i programmi che ci limitano, che si sono formati nostro malgrado o che potremmo aver ereditato, e che continuano a tenerci lontani dai risultati che vogliamo e da quell’esperienza di vita piena autentica e felice che desideriamo avere.

 
Il lavoro su di te

 

Attraverso cambi di percezione, si lavora sull’identità (la percezione di te). 

Attraverso l’individuazione e la trasformazione di convinzioni che limitano le tue scelte, i tuoi risultati e la tua esperienza di vita, attraverso il lavoro ad emisferi congiunti, attraverso l’armonizzazione del potente asse cervello del cuore – cervello del cranio, possiamo operare un cambiamento che contiene ed espande i precedenti ed aggiunge una dimensione verticale. Eccoci quindi al lavoro sul sé, la scultura di se stessi, la realizzazione di ciò che abbiamo dentro, liberato dalle costrizioni delle nostre paure e dal dolore delle esperienze passate


La fase finale della trasformazione

È dove prendiamo la forma che abbiamo sempre sentito di avere, con coraggio e con gioia e, probabilmente, in armonia ed accordo con il progetto della nostra anima.

 

Se volessimo dargli una forma, è un movimento che partendo da un punto, si muove a spirale e verso l’alto, ampliandosi ed innalzandosi all’infinito.

 

È la trasformazione, il cambiamento evolutivo, quello in cui merita davvero investire tempo ed energia. Ed è il tipo di cambiamento che auspico ad ognuno di noi.

Livelli cambiamento - farfalla e bruco

Qual è la tua esperienza quando si tratta di cambiamento? Se vuoi apportare l’evoluzione nella tua vita non esitare a contattarmi. Creeremo il tuo percorso trasformativo, per ridare luce alle tue  caratteristiche e alla tua unicità.

Gina Abate non devi sentirti bene per forza

Sono Gina Abate, Coach, Mentore e Formatrice.

Ti aiuto a riallinearti con te stessa per far emergere la chiarezza, il coraggio e l’energia necessari per realizzare i tuoi desideri e progetti. Con amorevolezza verso di te e con una ritrovata Leggerezza. 

Parlo di questo e di altri temi di crescita ed efficacia personale nella mia Newsletter mensile.