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Progetti dell’anno, è troppo tardi?

Progetti dell’anno, è troppo tardi?

Sei ancora in tempo per i progetti del tuo 2024. È sempre un buon momento per cambiare direzione e rimetterti al centro. Scopri perché.

scintille rosa - progetti

Gennaio è sul finire e la maggior parte delle persone, a questo punto, si possono dividere grosso modo in 3 gruppi:

 

  •     quelle che si sentono in marcia verso la realizzazione delle proprie intenzioni e progetti per il 2024
  •     quelle che hanno la sensazione che, nonostante le buone intenzioni, tutto andrà avanti “come sempre”
  •     quelle che non si sono prese del tempo per pensare, davvero, a ciò che vogliono creare

 

Se ti chiedo a che gruppo preferiresti appartenere, credo di poter dire con certezza che risponderesti il primo. Tuttavia, se fai parte del secondo o del terzo, ho un’ottima notizia per te: non è mai troppo tardi per creare un anno a partire da te!

Cosa significa “a partire da te”?

A partire da te significa un insieme di cose, lascia che ti spieghi meglio.

Implica soffermarsi a riflettere su quali sono le tue caratteristiche, per rispettarle e lanciarti delle piccole sfide senza snaturarti.

Significa essere consapevole di cosa aumenta e cosa drena la tua energia, significa riconoscere le abitudini che ti allontanano dalla vita che vorresti. Significa essere consapevole di tutto ciò che “di buono” c’è già: abitudini che ti sostengono, convinzioni che ti fortificano, qualità che ti rendono unica.

 

Per la mia esperienza con una gran varietà di clienti, soprattutto donne, ho visto che, se non facciamo prima questa sorta di check-list, il percorso verso i nostri obiettivi di vita è molto più faticoso. O, peggio ancora, molti dei nostri piani sono destinati a fallire, o a non partire nemmeno.  

 

Ascolta la tua voce (quella buona)

 

Il rischio di questi piani che naufragano è quello di portarti a credere che devi rassegnarti all’ineluttabilità delle cose o di attribuire a te stessa una serie di caratteristiche negative che non ti aiutano di certo quando vuoi portare avanti progetti e abitudini che ti farebbero sentire fiera e soddisfatta di te e della tua vita.

Frasi tossiche da zittire

  •     non sono disciplinata
  •     non posso dedicarmi a quello che voglio perchè ci sono altre priorità (figli, genitori, coniugi, richieste esterne, ecc.)
  •     non riesco ad attenermi ai piani, anche se sono io a farli
  •     ogni volta comincio bene, ma poi succede qualcosa…
  •     non ho il tempo/ l’energia/ le capacità di portare avanti il tale progetto
  •     non è veramente ciò che voglio
  •     non so come andare avanti
  •     quando si tratta di (obiettivo xy) a un certo punto mi perdo per strada e le vecchie abitudini hanno il sopravvento
  •     non so più cosa voglio…

Non trarre conclusioni affrettate

 

Queste sono alcune delle conclusioni che rischiamo di trarre quando i nostri progetti falliscono: non riusciamo a prenderci tempo per noi, non riusciamo a rimetterci in forma, la situazione economica non è stabile, vorremmo cambiare lavoro ma non riusciamo a fare il passo, vorremmo uscire da una relazione ma la trasciniamo avanti, abbiamo un grande sogno nel cassetto ma sembra che abbiamo perso la chiave. 

 

Attenzione, questo succede soprattutto a persone molto capaci che hanno già portato avanti con successo molte cose nella vita, eppure non riescono a operare certi cambiamenti e rimanere concentrate o costanti in qualche altro ambito.

 

 

Tutto ciò che ti serve è già dentro di te

 

Ogni persona possiede in sé tutto il potenziale per realizzare quello che desidera

Questo è uno dei pilastri del coaching, è la credenza fondamentale della metodologia PSYCH-K® di cui sono facilitatrice, ed è sempre stata una mia convinzione profonda.

Quello che “manca” a volte è un piccolo aiuto che permetta a quella persona di vedere, liberare e utilizzare quel potenziale per gli scopi che si prefigge, di allinearsi a quei desideri e agire coerentemente per realizzarli.

 

Altro che ti allontana dai tuoi progetti

 

A volte c’è un altro motivo per cui non realizziamo i nostri progetti. Ed è perché quegli obiettivi non sono nemmeno nostri.

Magari li abbiamo scelti perché sarebbe la cosa “giusta” da fare in un certo momento, o perché è qualcosa di “normale” che farebbero tutti, o perché ci si aspetta questo da noi, o perché sarebbe il sogno di qualcun altro.

A volte ci attacchiamo un sacco di significati, specie su di noi, ovvero pensiamo che, se arriviamo lì, allora sì che avremo dimostrato il nostro valore. Oppure allora sì che saremo felici.

Puoi creare una vita che ti piace davvero

 

In questi casi, se ce la facciamo, arriviamo al traguardo con un dispendio energetico enorme, stando ogni giorno nello sforzo, costringendoci a ritmi insostenibili che ci fanno mettere da parte molte cose di cui avremmo bisogno e che ci farebbero sentire bene.

O semplicemente ci arriviamo con la sensazione che non stiamo vivendo veramente la nostra vita.

 

E siccome ce n’è una sola, e siamo abituati a dividerla in anni, va da sé che nei prossimi 12 mesi potrai avvicinarti alla sensazione di star vivendo la tua vita… o quella di qualcun altro.

 

Come posso aiutarti

 

Da molti anni conduco un percorso che ha lo scopo di avvicinarti, nei 12 mesi che hai davanti, a una vita in cui riconoscerti ogni giorno.

 

In questo percorso

usiamo cuore e cervello

lavoriamo con entrambi gli emisferi cerebrali

c’è introspezione, ascolto di sé e riflessione

ma anche spazio per desiderare, immaginare, giocare

osare e mettersi in moto

prendendosi un impegno d’amore verso noi stesse.

 

Questo accade nel corso in presenza e lo stesso accade nella versione online, che parte il 3 febbraio 2024 (ma può partire in qualsiasi mese dell’anno se lo vuoi).

 

Ti piacerebbe creare un anno a partire da te?

 

Iscriviti alla lista d’attesa per il percorso online e ti manderò tutte le informazioni. Potrai partecipare da casa, con i tuoi tempi e i tuoi ritmi, al percorso che ti permetterà di Creare e portare avanti un anno da ricordare con gioia e soddisfazione.

Gina Abate non devi sentirti bene per forza

Sono Gina Abate, Coach, Mentore e Formatrice.

Ti aiuto a riallinearti con te stessa per far emergere la chiarezza, il coraggio e l’energia necessari per realizzare i tuoi desideri e progetti. Con amorevolezza verso di te e con una ritrovata Leggerezza. 

Parlo di questo e di altri temi di crescita ed efficacia personale nella mia Newsletter mensile.

Attenta a ciò che desideri, potrebbe realizzarsi

Attenta a ciò che desideri, potrebbe realizzarsi

Quello che desideri si avvera. Molti lo sottovalutano ancora, ma il potere della mente è quasi sempre infallibile. Qui ti racconto di un recente episodio in cui ho avuto l’ennesima riconferma…

Mentre scrivo mi trovo a casa mia a Trieste, con un ginocchio offeso ed un “colpo della strega” che mi costringe a stare ferma e tranquilla.

Oh, Gina, ma cosa ci azzecca, questo, con i desideri?

Sono rientrata da poco, in anticipo rispetto ai miei piani, da una vacanza al mare, bellissima ma per niente riposante e tra due giorni è prevista la partenza per la montagna. All’idea di avere così poco tempo tra una vacanza e l’altra e avendo ancora diverse cose di lavoro in piedi e progetti da chiudere, mi sono trovata più volte a pensare “vorrei tanto avere un paio di giorni-cuscinetto”. Sentivo infatti l’assoluta necessità di stare qualche giorno a casa, niente sole, riposare, stare nella mia energia, finire le cose di lavoro, fare le lavatrici e preparare le valige con calma.

Questo era il mio desiderio

E cos’è successo stamattina? Ho preso lo scooter per andare in centro e, uscendo dal garage, sono scivolata in modo inspiegabile ammaccandomi il ginocchio. E poi, nel tentativo di sollevare da terra lo scooter, che pesa molto più di quanto pensassi, mi si è bloccata la schiena con il famoso “colpo della strega”.

Et voilà: eccomi a casa, a riposo, che scrivo l’articolo con calma, dopo aver fatto 4 lavatrici, declinato tutti gli impegni per questi 3 giorni e riposato quanto mi serviva.

Il mio desiderio ha trovato il suo modo per realizzarsi. Certo avrei potuto essere più esplicita nella mia richiesta riguardo alle modalità 😉

Perché ti parlo di desideri

Ti parlo spesso di desideri, perché credo siano il linguaggio che la nostra parte più profonda e più vera usa per indicarci la strada da prendere per diventare ogni giorno un po’ più “grandi” di come eravamo ieri.

Nel mio caso, mi aspetto meraviglie da questi miei giorni “bloccata”, perché sono certa che hanno un intento ben più grande del farmi soltanto riposare.

I desideri ti aiutano ad uscire dai territori conosciuti, ti aiutano a conoscere te stessa e a scoprire cose di te che ancora non sai.

Eppure, dopo anni di ammaestramenti e indottrinamenti, non è facile riuscire a sentire quella voce, non è facile trovare un desiderio che sia veramente tuo, che non sia indotto da risultati di altri, da cose che hai visto fare, da limiti che credi di avere, da qualcosa che hai visto in un film, da quello che qualche esperto del tuo settore ti dice che dovresti fare.

Non è facile nella vita personale.

Dovrei desiderare un figlio?
Sta arrivando il momento di sposarmi?
Dovrei desiderare di proseguire con gli studi?

Non è facile nemmeno nel lavoro e nel business

Prima andavano i video per promuoversi.
Poi i podcast.
Ora Tik-Tok.
Si fa così, non si fa così.
Forse dovresti restare nell’azienda di famiglia.
Dovresti fare l’avvocato e non la ballerina.

E così ti trovi a seguire strade tracciate per te da altri.

E anche quando credi di essere tu a decidere nella migliore delle ipotesi stai solo “scegliendo”, e non desiderando.

Scegliere significa prendere qualcosa dal menù.

Desiderare significa immaginare cose che nessuno ha messo su quel menù. Cose che ti fanno sorridere da dentro, quando ci pensi.

“Per i desideri servono parole, tante parole”, ci ricorda Igor Sibaldi (vi consiglio vivamente di seguire la sua Scuola dei desideri su YouTube). Più ampio è il nostro vocabolario attivo, ovvero le parole cha abitualmente usiamo, e più ampio e ricco sarò il nostro mondo e i nostri orizzonti.

Ma l’autore dei tuoi desideri non sei tu. Non provengono da te. Provengono al tuo IO più grande, quello che ancora non sei, il tuo IO futuro. È per questo che sono così interessanti. Perché ti mostrano come fare a raggiungere quel tuo io futuro e più grande.

I desideri tu fanno uscire dai tuoi binari predefiniti, ti fanno uscire da quegli episodi che hai interpretato come tuoi reali limiti o sconfitte passate. Ti liberano dall’idea che hai di te stessa, di cosa credi impossibile o fuori portata.

In una cultura di “prima il dovere, poi (forse) il piacere”, i tuoi desideri ti permettono di crescere proprio grazie a quel piacere , grazie a un atto di immaginazione dettato da quello che sarai tu in futuro, e non da quello di te che già conosci bene.

Il desiderio ti fa alzare lo sguardo, ti fa guardare il cielo e le stelle, le “sidera” appunto.

Non a caso nelle notti di Agosto ci concediamo di puntare il nostro naso all’insù nell’attesa di vedere una stella cadente a cui affidare, in gran segreto, un nostro desiderio.

Ma non abbiamo un solo desiderio a disposizione. e non abbiamo solo la notte di San Lorenzo o il mese di agosto per connetterci con quella parte di noi più grande che si da il permesso di sognare qualcosa che ora non c’è.

Non ti serve una stella cadente per esprimere un desiderio: i desideri non hanno date, non hanno confini, non hanno scadenze.

Il tuo desiderio ti porta al di là di quello che sai di te.

Cosa aspetti a desiderare?

Hai bisogno di aiuto? Chiamami! Trovi i miei contatti qui, ti offro una consulenza gratuita per aiutarti a individuare i tuoi desideri e a scoprire quale percorso di Coaching intraprendere!

Un abbraccio,

Gina!

Non sei (mai) troppo grande per scrivere la letterina a Babbo Natale

Non sei (mai) troppo grande per scrivere la letterina a Babbo Natale

Prenditi del tempo per scrivere la letterina a Babbo Natale: un esercizio per scoprire i tuoi veri desideri e sviluppare la fiducia di poterli realizzare.

 

Con il Natale alle porte e il nuovo anno che fa capolino, siamo sollecitate da più parti a mettere per iscritto i nostri buoni propositi, fare bilanci e fissare nuovi sfidanti obiettivi.

 

E se ti proponessi di fare insieme a me un gioco diverso?

Scrivere la letterina a Babbo Natale! Siamo ancora in tempo, perché nella letterina non chiederemo delle cose da trovare sotto l’albero, ma andremo a esprimere i nostri principali desideri per l’anno nuovo (bada bene che non ho scritto obiettivi né propositi). Prima di prendere la carta e iniziare a scrivere, ti invito a riflettere bene con me su due aspetti fondamentali: i desideri e la fiducia.

Viviamo in una società ossessionata dagli obiettivi, un’ossessione con cui mi trovo fortemente in disaccordo. Il rischio con gli obiettivi è che spesso si corre dietro ad un risultato, senza chiederci prima se quel risultato è in linea con noi, con i nostri valori, con la qualità della vita che vogliamo avere tutti i giorni. Sì, ho scritto proprio tutti i giorni. É mia convinzione infatti che non valga mai la pena di vivere 3, 5, 10, anni orribili (spesso anche di più) in nome di un qualsiasi obiettivo personale.

É importante quindi chiarire a te stessa quali sono le emozioni che vuoi provare tutti i giorni, non solo nei giorni speciali, non soltanto il giorno in cui avrai eventualmente raggiunto l’obiettivo (e se poi non lo raggiungi?)

 

Non parlare di obiettivi ma dei tuoi desideri

Quindi, scaviamo un po’ più a fondo: quali sono le cose che veramente vogliamo? Le desideriamo per noi o anche per gli altri? Un po’ di sano egoismo è fondamentale nella vita, tuttavia penso che qualsiasi risultato, qualsiasi successo se non viene condiviso con altri o se non crea un benessere che vada al di là della nostra piccola sfera personale, non sia degno di chiamarsi successo.

Ecco perché preferisco parlare di desideri e non di obiettivi. Credo che i nostri desideri siano il linguaggio della nostra parte più profonda, del nostro cuore, del nostro vero io. E, se sappiamo leggerli, possiamo rivelarci molto di noi. Ma ad una condizione, e tra poco scoprirai qual è.

Per poter scrivere la tua letterina a Babbo Natale, alla fine di questa lettura, immagina di poter esprimere tre desideri (mi dispiace, ma anche Babbo ha letto il libro di Robert Cialdini e ha scoperto che limitare le opzioni da più valore al prodotto 😉 ). Immagina cosa vorresti che ti aiutasse a realizzare nel prossimo anno. Cosa chiederesti?

 

Prima di scrivere la letterina, pensa a quando eri bambina

Mentre riflettevo su quello che avrei scritto io nella famosa letterina, ho pensato a quando ero bambina. Non è passato poi così tanto tempo, ma per certi aspetti sembra di parlare di un’altra era. Quando ero piccola, la tv per i ragazzi proponeva un solo programma al giorno, in una certa fascia oraria e basta, non esisteva la pubblicità indirizzata ai bambini, non c’era internet, e quindi non eravamo costantemente sollecitati a desiderare qualcosa che qualcun altro voleva vendere. Nella letterina a Babbo Natale esprimevamo quindi le nostre richieste in totale libertà: una fionda, un arco con le frecce, un cucciolo o una bambola parlante. Ma non erano desideri indotti: erano proprio nostri!

Certo, poteva capitare di poter essere influenzate dalla compagna di classe che aveva sette Barbie, e magari, in fondo alla letterina, una Barbie ce la infilavamo anche noi. Ma senza tanta convinzione, forse solo perché quella amichetta ci suscitava una qualche forma di ammirazione e volevamo guadagnarci la sua stima. Però nella letterina c’erano principalmente i nostri veri desideri, e nessuna letterina somigliava a quella di qualcun altro.

 

Poi i tempi sono cambiati…

Se penso alle letterine in partenza per il circolo polare artico scritte da mia figlia o delle mie nipoti, solo un paio di decenni più tardi, non posso fare a meno di notare una grande differenza. La maggior parte delle richieste riguardavano articoli sponsorizzati negli spot pubblicitari che sapevano perfettamente come catturare la loro attenzione e indurre il desiderio: Winx, Bratz, Xbox, cose che poi predisponevano all’acquisto seriale di tutti gli accessori e i modelli successivi.

Qual è il problema? Quando otteniamo qualcosa che desideriamo dal profondo del cuore la soddisfazione è più vera e duratura, perché ha a che fare con i nostri valori. Ma quando il desiderio è indotto, come nel caso della Bratz (o il suo equivalente, rapportato alla nostra vita adulta) proviamo un surrogato di felicità, destinata ad estinguersi come il fuoco di un bengala, lasciandoci con l’illusione che saremo veramente soddisfatte quando avremo anche la nuova Bratz, quella appena uscita con i capelli rossi.

 

I desideri ci dicono qualcosa di noi, a patto che siano davvero nostri!

Perciò vorrei ti mettessi in ascolto, che scavassi a fondo dentro di te per far emergere veramente quello che desideri. E siccome nessuna creazione può avvenire senza un pizzico di magia, soprattutto a Natale, vorrei che contattassi un po’ di quella fiducia che avevi da bambina. Ma con qualche differenza.

La chiameremo fiducia attiva.

Da piccole chiedevamo le cose senza filtri, senza preoccuparci troppo se un regalo poteva essere troppo pesante o troppo grande, non pensavamo in termini di fattibilità quando scrivevamo la letterina a Babbo Natale.
Eppure, se ci pensi, non eravamo passive. Svolgevamo un duplice ruolo:

  1. Ci chiarivamo le idee e scrivevamo la letterina.
  2. Ci comportavamo coerentemente, come se fossimo già certe di ottenere quella cosa.

Questo poteva significare “comportarci bene”, seguendo quelle che erano essenzialmente delle norme di buon senso, ma anche “portarci avanti”.
Ricordo che nell’attesa di ricevere un cane o un gatto (o almeno un criceto, perbacco!!) leggevo tutti i libri che fossero reperibili sull’argomento.

Perché c’era la fiducia.
Noi avevamo fatto la nostra parte, e il resto era nelle mani di Babbo Natale, di cui ci fidavamo totalmente.

Ecco quindi che, se ci riflettiamo bene, la letterina a Babbo Natale diventa una metafora per la nostra vita: è importante fare chiarezza e capire cosa desideriamo davvero, poi agire, comportarci coerentemente a quei desideri, e avere fiducia.

 

Abbiamo un grande, grandissimo potere sulle nostre vite.

E allo stesso tempo non abbiamo il totale controllo di quello che ci succede, delle opportunità che ci si parano davanti, degli incontri che facciamo, e di un sacco di cose molto più grandi di noi.
Sono certa che se osservi tutto quello che hai finora realizzato, noterai che non è da attribuire esclusivamente a te.
Tutto quello che hai vissuto è un misto tra la tua partecipazione attiva e quello che la vita ti riserva ogni giorno. Ed è un sollievo, perché possiamo smettere di sentirci come se dovessimo fare tutto noi. Questo non significa diventare fatalisti e lasciare tutto al caso, perché allo stesso tempo una parte sta a noi, e c’è così tanto che possiamo fare.

E se da bambine avevamo fiducia in Babbo Natale, ora potremmo avere fiducia in qualcosa di diverso: nella vita, nell’universo, nell’intelligenza divina… Qualsiasi nome tu le dia, è quella cosa che sottende alla vita stessa, che alterna stagioni e maree, fa crescere i capelli (beh, non a tutti 😉 ) fa sì che un seme diventi pianta.

É una danza che si conduce in due. L’importante è scoprire come muovere i propri passi in questa danza continua tra l’avere fiducia in qualcosa di più grande e il pensare che tutto sia frutto delle nostre azioni. Il segreto sta nel far coesistere il fare e l’affidarsi, il decidere e il fluire, il condurre e il lasciarsi condurre.

 

Ora sei pronta a scrivere la tua letterina!

Perciò ora non indugiare oltre: prendi carta e penna, magari una carta speciale e una penna che ti piace molto, mettiti in un posto un po’ raccolto, o ovunque tu ti senta bene. Fai un paio di bei respiri lenti e profondi, magari un sorriso, e scrivi in libertà i tuoi desideri per il 2020. Poi scegli i tre più significativi, quelli che ti ispirano, ti fanno sorridere di gioia e soddisfazione solo a pensarci. E infine fai sapere a Babbo Natale che conti sul suo aiuto per la loro realizzazione.

 

Ah, e ricordati di lasciargli dei biscotti o qualcosa di dolce: in barba a tutte le
raccomandazioni dietetiche, è rimasto sempre un gran golosone.

Se ti fa piacere, condividi la tua lista su Instagram taggando @gina.abate.coaching!
Un abbraccio,
Gina